RASSEGNA STAMPA

La Repubblica - Agnoletto si appella a Napolitano

Genova, 18 giugno 2008

Le vittime dei pestaggi: "Atto eversivo, il Parlamento non può approvare il provvedimento"
Agnoletto si appella a Napolitano "Se vuole verità, blocchi Berlusconi"
L´ex portavoce del Genoa Social Forum: dal presidente mi aspetto un atto coraggioso: si rifiuti di firmare
 
Considerati i numeri blindati della maggioranza, l´ultima speranza di chi, otto anni dopo, spera di poter conoscere la verità giudiziaria su violenze e abusi del G8, è affidata a Giorgio Napolitano. Al presidente della Repubblica si appella, infatti, il "Comitato Verità e Giustizia per Genova".
A lui il Comitato chiede che «ci risparmi questo scempio». «Sarebbe una beffa dopo 7 anni di indagini e udienze - è scritto in un comunicato - e un atroce atto di ingiustizia per le centinaia di vittime degli abusi compiuti nella caserma di Bolzaneto e nella scuola Diaz e per tutti i cittadini democratici».
«Se davvero il Parlamento decidesse di bloccare questi delicati processi - prosegue la nota firmata da Enrica Bartesaghi, Lorenzo Guadagnucci e Antonio Bruno - saremmo di fronte a un atto sostanzialmente eversivo: si impedirebbe alla magistratura di fare la sua parte (almeno in primo grado) in merito ad eventi che hanno segnato una gravissima caduta dello stato di diritto, gettando discredito sulle nostre forze dell´ordine e sull´intero ordinamento democratico italiano». Il Comitato ricorda anche che in questo modo le vittime non potrebbero neppure aspirare ad ottenere un risarcimento morale.
«Una sfortunata coincidenza - è l´amara ironia di Amnesty International - che va purtroppo ad aggiungersi a una serie di circostanze che non da coincidenze derivano, bensì da precise responsabilità, le quali rendono particolarmente negletti i processi per i fatti di Genova e ancora più ardua la ricerca della giustizia per le vittime. Una fra tutte queste circostanze la mancanza nel codice penale italiano di un reato di tortura e maltrattamenti. Questa mancanza, ad esempio, impone ai procuratori nel processo sui fatti di Bolzaneto di descrivere una realtà ‘di oggettiva vessazione nei confronti di tutti i detenuti e per tutto il periodo della loro permanenza presso il sito avendo a disposizione, per perseguire i colpevoli, unicamente reati ordinari, in quanto tali colpiti da prescrizione».
Si appella a Napolitano anche Vittorio Agnoletto portavoce del Genoa Social Forum ai tempi del G8, eurodeputato di Rifondazione comunista/-inistra europea. «Il Presidente - dice - si rifiuti di firmare la legge sulla sospensione dei processi, impedisca che la verità sulle drammatiche giornate del G8 sia definitivamente archiviata».
Agnoletto racconta del suo recente incontro con il Presidente. «Proprio a Genova, durante la cerimonia ufficiale del 25 aprile avevo consegnato al Presidente della Repubblica i verbali delle requisitorie del pubblico ministero sulle torture di Bolzaneto. Napolitano in quell´occasione dichiarò di condividere la nostra richiesta di verità e giustizia pur ricordando, ovviamente, che non aveva alcun potere d´interferire con il lavoro della magistratura. Oggi, invece - prosegue - Napolitano ha la possibilità di contribuire direttamente alla ricerca della verità e della giustizia confermando, con un atto concreto, quanto pubblicamente dichiarato il 25 aprile. Accolga l´appello del Comitato Verità e Giustizia di Genova, si rifiuti di firmare la legge sulla sospensione dei processi. Sarebbe un atto coraggioso che riavvicinerebbe le istituzioni a molti cittadini, e perfettamente in sintonia con i valori della Resistenza e della Costituzione che il Presidente difese con forza nel suo discorso, proprio a Genova, in occasione della Festa della Liberazione».

(m. p.)